APPROCCIO TERAPEUTICO GESTALT
PSICOTERAPIA DELLA GESTALT.
La Psicoterapia della Gestalt era chiamata inizialmente anche “Psicoterapia della Presenza e Consapevolezza nel Qui e Ora” proprio per sottolineare quanto, per ognuno di noi, sia importante.
ESSERE CONSAPEVOLE
ESSERE PRESENTE
I PRESUPPOSTI AUTOMATISMI CARATTERIALI
Va sottolineata l’influenza fondamentale - funzionale o disfunzionale - che in ognuno di noi hanno i PRE-SUPPOSTI CARATTERIALI, i “punti di vista da cui parte il mio pensare”. Cioè i punti di vista da cui partono idee, convinzioni, “lenti” attraverso le quali “interpreto” ciò che succede “dentro e fuori di me”, e che influenzano logiche, ragionamenti, considerazioni, valutazioni sul passato-presente-futuro, aspettative, fantasie, pre-occupazioni , e di conseguenza influenzano le mie sensazioni emozionali e corporee.
In psicologia questi “pre-supposti” vengono chiamati con molti nomi diversi, ad esempio vengono chiamati AUTOMATISMI O FATTORI CARATTERIALI. Cioè “fattori, aspetti, modalità abituali che mi caratterizzano”. Mi caratterizzano sostanzialmente da sempre in quanto si sono “fissati” nei primi 6-8 anni di vita e sono diventati via via talmente “automatici” che ognuno di noi tende a dire “sono fatto così, mi viene spontaneo così”. Senza avere coscienza che più che di una spontaneità innata si tratta di automatismi formatisi nei primi anni di vita che si sono consolidati in abitudini.
In che senso questi miei PRE-SUPPOSTI hanno un ruolo fondamentale che può essere “funzionale oppure dis-funzionale”?
Nel senso che questi presupposti hanno una grande influenza prima di tutto sulla “mia percezione soggettiva” nel dare un senso, un significato, una interpretazione a ciò che sta avvenendo. E possono in tal senso “giocare a mio favore” - ed essermi di aiuto nella direzione di facilitarmi le cose o di un maggiore ben-essere personale e relazionale - oppure “giocarmi contro” come un boomerang . Giocarmi contro nel senso che è il mio stesso atteggiamento mentale e comportamentale che “di ritorno” mi crea e rafforza una situazione problematica, di disagio o di insoddisfazione.
LA PERCEZIONE SOGGETTIVA
La psicologia della Gestalt sottolinea come ognuno di noi tende a percepire, interpretare, dare “una forma” (in lingua tedesca Gestalt), cioè un senso, un significato, alla realtà “oggettiva”, attraverso una modalità del tutto individuale, personale, “soggettiva” . Ciò avviene perché ognuno di noi “mette in figura e nello fondo” certi aspetti piuttosto che altri, in modo “diverso”. Un pò come avviene quando guardi quelle immagini (le foto in questa pagina ne sono un esempio) che a seconda dei “punti di riferimento da cui parti” a guardarle, arrivi a percepire e vedere cose diverse, interpretazioni diverse.
Il fatto che in queste immagini ognuno di noi tendenzialmente non riesca a notare tutte le diverse “percezioni possibili” – a meno che sia abbia già consapevolezza di quali siano queste diverse percezioni – è un classico esempio di quello che noi facciamo quotidianamente nella nostra vita. La tendenza a “essere fissati nei propri abituali punti di vista” (i propri pre-supposti caratteriali) e a partire da questi nel “guardare alle cose” porta ognuno di noi ad avere una visione molto parziale della realtà.
Allo stesso modo è quindi importantissimo che io prenda coscienza e conosca bene i miei pre-supposti caratteriali per poter accorgermi dei miei quotidiani automatismi mentali e comportamentali. Al fine di saper gestire “la loro influenza” sul mio modo di interpretare e pensare. Se prendo consapevolezza di tutto ciò sono io che “so usare” gli aspetti funzionali della mia tipologia di carattere ed imparo nel contempo a gestire gli aspetti disfunzionali. Diversamente, se non ne ho consapevolezza, ciò che succede è che sono io stesso ad essere spesso “usato” dal mio carattere, “inglobato dalla sua prospettiva”, dai suoi aspetti disfunzionali, dalle sue esagerazioni.
Un altro aspetto infatti di cui si ha poca consapevolezza è che quando ci si trova in situazioni stressanti si tende ancora di più a “re-agire” caratterialmente. Cioè si attuano “reazioni” automatiche caratteriali che solitamente si rivelano esagerate e disfunzionali; a seguito delle quali infatti solitamente non si è “soddisfatti di sé”.