Le cose che si possono cambiare sono prima di tutto le “nostre interne”: percezioni cognitive ed emozionali, schemi-atteggiamenti mentali e comportamentali. Come? imparando a gestire le “resistenze dei propri automatismi caratteriali” che ci tengono in comode consuetudini di cui non siamo poi soddfisfatti e le “proprie distr-azioni” che ci portano a non saper focalizzare le nostre risorse e a disperdere inutilmente le nostre energie. Resistenze che vi sono in ogni sistema (familiare, gruppale, sociale) e che tendono a mantenere l’omeostasi, cioè “il sistema che c’è”.
Ovviamente anche il sistema “singola persona” tende a “mantenere” una sua omeostasi (con le sue emozioni, le sue convinzioni, le sue abitudini corporee, via via consolidate) anche quando questa risulta per tanti versi insoddisfacente e disfunzionale.
Per cambiar-si, cercando di migliorar-si, vi è la necessità di conoscere meglio il proprio sistema, di saper prendere le misure alle proprie resistenze e distr-azioni, saper tener viva la propria “attenzione e concentr-azione” con un impegno ripetuto, costante per un pò di tempo, come quando ti “alleni” in palestra, nello sport, in un’arte, nello studio o in qualsiasi altra cosa in cui si vuole migliorare e crescere nella propria vita (e si sa che in ogni cosa i primi passi sono sempre quelli più faticosi e mentalmente scomodi da muovere).
Cambiato tu “internamente”, allora puoi iniziare a influenzare “inevitabilmente” anche i sistemi in cui sei inserito (famiglia, gruppi, società). Inevitabilmente perchè sei elemento di quel sistema e si sa, se cambia un solo elemento del sistema, aldilà delle iniziali resistenze, questo piano piano influenzerà tutti gli elementi del sistema e piano piano l’intera omeostasi di quel sistema.
Ovviamente più è grande e numeroso il sistema in cui siamo immersi e più il cambiamento “esterno” è certamente più lento e quindi meno visibile se non col tempo (e noi purtroppo nevroticamente abbiamo sempre fretta di vedere risultati, altrimenti demordiamo) e se non con fattori di cambiamento che arrivano anche da altri elementi di quel sistema, cioè altre persone che sono cambiate prima di tutto nel loro sistema “interno”.